NFT – Non fungible token…certificato di proprietà digitale.

di Valentina Moro
NFT Non fungible token
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Vivendo nell’era digitale, in cui tutto è condivisibile, interscambiabile e facile è l’accesso ai contenuti e la loro replica, fondamentale ne diventa la loro tutela. Dall’interesse dei creatori di contenuti digitali per la tutela della proprietà intellettuale, si è giunti oggi alla creazione dei NFT – Non fungible token. Ossia, “gettone non fungibile” in riferimento al bene digitale che non può essere riprodotto, in quanto detiene delle caratteristiche uniche. Si tratta di un certificato di proprietà di un bene intellettuale e in sostanza, vengono create sotto forma di file delle opere la cui riproduzione è vietata. Con l’NFT viene attribuito il certificato univoco al file originale che, diventando unico assumerà un valore importante.

Come ottenere un NFT – Non fungible token.

Il certificato NFT, ossia l’unicità del file si ottiene iscrivendosi a dei siti speciali e fare la richiesta. L’artista altro non deve fare, se non caricare il file della sua opera e pagare una quota fissa di circa 80 o 100 euro per ottenere la blockchain. Sequenza che verrà poi memorizzata in un registro idoneo, dopo diverse convalide tramite computer. È costituita da una serie di blocchi senza alcuna possibilità di modifica ed è già utilizzata nelle criptovalute.

NFT – assumeranno valore di Atti di proprietà?

I file potranno essere venduti esclusivamente in cambio di Ethereum o Bitcoin. Gli appassionati di arte digitale sono disposti a spendere cifre astronomiche per tali opere dall’irripetibile riproduzione. Infatti, per tirar le somme, sappiamo che il quadro digitale più costoso è stato venduto al prezzo di 6 milioni di dollari. Il primo tweet scritto dallo stesso fondatore del Social, Jeck Dorsey è stato venduto a 2,5 milioni di euro. Il grande retroscena potrebbe presentarsi però un altro giorno quando, nella necessità di produrre un atto di proprietà di beni fisici, potrebbe non essere necessario un notaio. Infatti , gli NFT potrebbero sostituirsi a tali atti.

Fonte: QuiFinanza;

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