Filippo Caccamo è ‘Fuori di tela’: “Storia dell’arte spesso incomprensibile, invece può far ridere”

Filippo Caccamo è ‘Fuori di tela’: “Storia dell’arte spesso incomprensibile, invece può far ridere”

(Adnkronos) – Dai pianti della scuola dell’infanzia alle interrogazioni al liceo, fino alla proclamazione di laurea. Filippo Caccamo ha fatto ironia su ogni ordine e grado della scuola italiana, prima con contenuti social, poi con gli spettacoli teatrali, diventando il punto di riferimento (comico) degli insegnanti del Paese: “A volte mi scrivono ‘Domani ho la prova orale del concorso, se mi mandasse anche solo una benedizione…'”, racconta all’Adnkronos. Ora è pronto a mettere un piede fuori dalla sua ‘comfort zone’ e proporre al suo pubblico un tema differente e a lui molto caro, la storia dell’arte.  

Dopo la prima data a Montecatini ‘Fuori di tela’, questo il nome del suo nuovo show, approda al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano il 13, 14 e 15 novembre per poi continuare, fino a fine maggio, in tutta Italia. L’idea a quella di condurre gli spettatori in una visita guidata a un museo in cui le opere d’arte che hanno fatto storia diventano pretesto narrativo per abbracciare argomenti che toccano la vita di ognuno di noi, riletti in chiave comica. “La storia dell’arte viene spiegata in una maniera molto istituzionale, spesso lontana o incomprensibile. Bisogna trovare un modo di raccontarla, trovando quanti più punti d’incontro possibili tra le opere e le vite delle persone con cui stai parlando. Non è un tema immediato ma i punti d’incontro ci sono”, dice.  

Laureato in Scienze dei Beni Culturali e Storia e Critica dell’Arte a Milano, Caccamo ha voluto lanciarsi nella sfida di portare Giotto, Caravaggio e Lucio Fontana sul palcoscenico. Ovviamente con la leggerezza che lo contraddistingue: i quadri fanno da fil rouge narrativo ai 90 minuti di spettacolo, ma restano sullo sfondo. “Credo che la divulgazione sia una nuova frontiera dell’intrattenimento. Sono grande fan di colleghi come ‘La fisica che ci piace’ (Vincenzo Schettini ndr) e Barbascura X, ma io sono proprio un comico, non mi sento un divulgatore. Nel mio caso la storia dell’arte è un pretesto per fare comicità”. 

Il mondo della scuola però non sparisce: Caccamo guida gli spettatori come fossero alunni appena scesi dal pullman per un’uscita didattica e non mancano i riferimenti tanto cari ai professori che da anni lo seguono sui social, dove al momento (tra Instagram, Facebook, YouTube e TikTok) ha due milioni e mezzo di follower. “È iniziato tutto per caso. Ho iniziato a insegnare durante il Covid, quindi quasi subito in dad, e ho capito che la categoria degli insegnanti meritava di essere raccontata” e così, ricorda Caccamo, iniziano i video ironici. “Sono contento di questo successo, ma ovviamente non immaginavo questa risposta. Evidentemente era il momento giusto”, dice. Da lì è stato un crescendo: non solo sono aumentati in fretta i numeri sui social, ma sono arrivati anche la tv (‘Zelig Lab’, ‘Eccezionale Veramente’, ‘Colorado TV’, ‘LOL Talent Show’ e ‘Comedy Match’), i libri (ha scritto ‘Vai tranquillo – Agi e disagi di uno studente universitario’ e ‘Maledetta prima ora. Diario di un supplente esaurito’) e il teatro. 

“Il web – spiega – è tanto immediato ma anche più fedele di quello che sembra. È un meccanismo veloce, ma ti rimane affezionato. Sicuramente però la vera sfida è convincere gli utenti a passare dai 90 secondi sullo smartphone ai 90 minuti dal vivo e sicuramente quello in presenza è il pubblico che per eccellenza mi piace coltivare. Io adoro stare con il pubblico, anche a teatro scendo in platea e, dalla risposta, sembra essere uno dei momenti più divertenti”. Ecco perché il suo spettacolo “non è un video lungo, ma un monologo comico” in cui emerge anche di tanto in tanto il personaggio o lo sketch conosciuto sui social ma “l’idea è fare tutt’altro sul palco” perché l’esperienza teatrale “deve dare qualcosa di più” di quello che arriva da un reel. (di Corinna Spirito) 

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