Giovani e indipendenza abitativa: nel Nord Italia si va a vivere da soli dopo i 30 anni

Giovani e indipendenza abitativa: nel Nord Italia si va a vivere da soli dopo i 30 anni

COMUNICATO STAMPA – CONTENUTO PROMOZIONALE

Milano, 5/11/2025 – Nel 2025, il percorso verso l’indipendenza abitativa per i giovani italiani continua a essere lungo e complesso, soprattutto nel Nord del Paese. Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’età media in cui i giovani lasciano la casa dei genitori si attesta intorno ai 30,1 anni, ben al di sopra della media europea di circa 26 anni.  

In questo contesto, realtà imponenti come
Starposa SRL
, attiva nel settore delle ristrutturazioni degli immobili, osservano da vicino le dinamiche abitative delle nuove generazioni, evidenziando come il mercato sia influenzato da fattori economici e culturali profondi. 

Nel Nord Italia, le regioni più industrializzate mostrano tendenze simili ma con alcune sfumature.  

In Lombardia, l’età media per andare a vivere da soli è di circa 30,5 anni, complice il costo elevato degli affitti nelle grandi città come Milano. 

In Piemonte, Torino registra una media leggermente inferiore, intorno ai 29,8 anni, grazie a un mercato immobiliare più accessibile e a una forte presenza universitaria che favorisce esperienze di coabitazione temporanea. 

In Emilia-Romagna, città come Bologna vedono una maggiore mobilità giovanile, con una media di 29,5 anni, favorita da politiche locali di sostegno all’affitto e da un tessuto sociale più dinamico.  

Tuttavia, anche qui, il passaggio definitivo alla piena indipendenza abitativa avviene spesso dopo i 30 anni. 

Le ragioni di questo ritardo sono molteplici. In primis, la precarietà lavorativa: molti giovani, anche laureati, faticano a trovare impieghi stabili e ben retribuiti, condizione necessaria per sostenere un affitto o accendere un mutuo. In secondo luogo, il costo degli immobili nelle aree urbane del Nord è tra i più alti d’Italia, rendendo difficile l’accesso alla prima casa. 

A questi fattori si aggiunge la cultura familiare italiana, che tende a favorire la convivenza prolungata con i genitori. Il supporto economico e affettivo della famiglia d’origine è spesso visto come una risorsa, non come un ostacolo, e ciò contribuisce a posticipare l’uscita dal nucleo familiare. 

Per aggirare le difficoltà economiche, molti giovani del Nord Italia optano per soluzioni abitative alternative, come il co-living: appartamenti condivisi con servizi comuni, pensati per favorire la socialità e ridurre i costi.  

Questa formula è particolarmente diffusa a Milano, Torino e Bologna, dove startup e operatori immobiliari stanno investendo in modelli abitativi flessibili e sostenibili. 

Anche gli affitti brevi rappresentano una soluzione temporanea per chi si trasferisce per lavoro o studio. Tuttavia, queste opzioni raramente si traducono in una vera indipendenza abitativa, che richiede stabilità economica e progettualità a lungo termine. 

Nel corso del 2025, alcune amministrazioni locali del Nord hanno introdotto incentivi per favorire l’autonomia abitativa giovanile. Tra questi, contributi per l’affitto, agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa e programmi di housing sociale. Tuttavia, l’impatto di queste misure è ancora limitato e non riesce a invertire la tendenza generale. 

Secondo gli esperti, servono interventi strutturali sul mercato del lavoro e sull’accessibilità degli immobili per rendere l’indipendenza abitativa una possibilità concreta per i giovani under 30. 

Nel Nord Italia, andare a vivere da soli resta un traguardo che si raggiunge tardi, spesso dopo i 30 anni. Le difficoltà economiche, il costo della vita e la cultura familiare contribuiscono a rallentare questo passaggio fondamentale verso l’età adulta. Sebbene emergano nuove soluzioni abitative e politiche di sostegno, il cammino verso l’autonomia resta complesso e frammentato. 

Per i giovani italiani del 2025, l’indipendenza abitativa non è solo una questione di età, ma di opportunità, visione e accesso a risorse stabili. 

E il Nord, pur essendo motore economico del Paese, riflette in pieno le contraddizioni di una generazione in cerca di spazio, tempo e futuro. 

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