COMUNICATO STAMPA – CONTENUTO PROMOZIONALE
Milano, 5/11/2025 – Tra mercatini storici e piattaforme digitali, si sta delineando una nuova mappa del collezionismo. I millennials italiani, nati tra il 1981 e il 1996, stanno ridefinendo il concetto di collezione, mescolando nostalgia, investimento e passione.
In questo panorama, l’
antiquariato a Torino
continua a rappresentare un punto di riferimento per chi cerca oggetti d’epoca, mobili storici e rarità artistiche, ma è solo una parte di un universo in rapida evoluzione.
I millennials sono cresciuti in un’epoca di transizione: hanno vissuto l’era analogica e assistito all’esplosione del digitale.
Questo doppio imprinting si riflette nelle loro scelte collezionistiche. Da un lato, c’è un forte ritorno agli oggetti fisici, come vinili, fumetti, libri rari e fotocamere vintage. Dall’altro, emerge un interesse crescente per gli asset digitali, come NFT, skin di videogiochi, criptoarte e oggetti da collezione virtuali.
Secondo un’indagine condotta da Reteconomy nel 2024, oltre il 38% dei millennials italiani considera il collezionismo una forma di investimento, mentre il 42% lo vive come un’attività legata all’identità personale e alla memoria.
Uno dei fenomeni più rilevanti è la collezione di sneakers. Brand come Nike, Adidas e New Balance hanno creato modelli in edizione limitata che diventano veri e propri oggetti da collezione.
Le piattaforme come StockX e Vinted permettono di acquistare, vendere e monitorare il valore di mercato delle scarpe, rendendo il collezionismo un’attività dinamica e globale.
Il streetwear si affianca alle sneakers: felpe, t-shirt e accessori firmati Supreme, Off-White o Palace sono ricercati per il loro valore simbolico e commerciale. I millennials non collezionano solo per possedere, ma per raccontare chi sono.
La generazione cresciuta con Dragon Ball, Marvel e Topolino ha riscoperto il piacere di collezionare fumetti, action figures e memorabilia legati alla cultura pop. Le fiere del fumetto, come Lucca Comics & Games, registrano ogni anno un’affluenza crescente di giovani adulti alla ricerca di prime edizioni, variant cover e pezzi autografati.
Il collezionismo diventa anche un modo per tramandare passioni: molti millennials acquistano fumetti per i propri figli, creando un ponte generazionale fatto di storie e immagini.
Il mercato dei vinili è in piena espansione. Secondo i dati di FIMI, nel 2025 le vendite di dischi in vinile hanno superato quelle dei CD per il terzo anno consecutivo. I millennials cercano album iconici, stampe rare e edizioni colorate, spesso acquistate nei negozi indipendenti o online.
Anche le cassette stanno vivendo una rinascita, soprattutto tra gli appassionati di musica indie e lo-fi. Il fascino dell’imperfezione sonora e del supporto fisico si contrappone alla freddezza dello streaming.
Nonostante la diffusione degli e-book, i millennials italiani continuano a collezionare libri rari, prime edizioni e volumi illustrati. Il piacere della carta, della copertina rigida e dell’odore del libro è insostituibile per molti. Le librerie antiquarie e i mercatini dell’usato sono luoghi di scoperta e di caccia al tesoro.
Alcuni collezionano saggi filosofici, altri romanzi fantasy, altri ancora testi scientifici o manuali vintage. Il libro diventa oggetto di culto, ma anche di studio e riflessione.
Il collezionismo dei millennials italiani è multiforme, fluido e profondamente personale. Non si tratta solo di accumulare oggetti, ma di costruire un racconto di sé, di investire in ciò che si ama e di partecipare a comunità di appassionati.
In un mondo sempre più digitale, il collezionismo resta un gesto umano, fatto di cura, ricerca e desiderio. E i millennials italiani lo stanno reinterpretando con creatività, consapevolezza e spirito imprenditoriale.
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