(Adnkronos) – Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), come colite ulcerosa e malattia di Crohn, interessano complessivamente oltre 250.000 persone in Italia. In assenza di una diagnosi precoce e di una gestione adeguata, che richiede l’intervento coordinato di una équipe multidisciplinare di specialisti, le Mici possono compromettere in modo significativo la qualità della vita. Ecco perché è importante una diagnosi tempestiva.Â
Si tratta di patologie croniche complesse, caratterizzate da un andamento bimodale con due picchi di incidenza, il primo sotto i 40 anni e il secondo tra i 60 e i 70 anni, spesso associate a manifestazioni extra-intestinali di natura reumatologica, dermatologica, oculare ed epatologica.Â
La colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono infiammazioni croniche che colpiscono il tratto gastrointestinale, causando sintomi come diarrea, dolore addominale, sanguinamento rettale e perdita di peso, e possono interessare anche altri organi. Obiettivo della presa in carico è raggiungere la remissione profonda della malattia, per prevenire il danno intestinale e le complicanze a lungo termine, oltre ad alleviare i sintomi. Â
La malattia, in assenza di una diagnosi precoce, può incidere su studio, lavoro, relazioni sociali, sfera sessuale e desiderio di maternità . Molto importante è considerare anche il rischio oncologico per il cancro del colon-retto che nelle malattie infiammatorie croniche intestinali aumenta con la durata della storia di malattia, raggiungendo percentuali che, in alcuni casi, sfiorano il 20%.Â
Per rafforzare le competenze dei giovani specialisti, una speciale Academy dedicata alle Mici ha fatto tappa a Bari, ospitata dalla Gastroenterologia Universitaria dell’Azienda ospedaliero universitaria drlla città , centro di eccellenza per la diagnosi, il trattamento e la ricerca in questo ambito. I giovani gastroenterologi provenienti da tutta la regione hanno assitito alle attività ambulatoriali, di reparto e infusionali, e all’esecuzione di esami strumentali ad alta tecnologia come ecografia intestinale ed endoscopia, strumenti fondamentali per una diagnosi accurata e per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia. Â
“Una diagnosi tempestiva e una presa in carico multidisciplinare sono aspetti chiave per garantire un trattamento appropriato e una buona qualità di vita per i pazienti che convivono con una malattia infiammatoria cronica dell’intestino – spiega Mariabeatrice Principi, direttrice della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente, Università di Bari ‘Aldo Moro’ e responsabile del Centro -. Il valore dell’Academy sta nell’offrire ai giovani specialisti una visione a 360 gradi dell’attività quotidiana di una realtà che gestisce un’elevata casistica di pazienti, anche ad alta complessità . Nel nostro Centro seguiamo oltre 3mila pazienti, di cui più di mille in trattamento con terapie biotecnologiche, integrando competenze clinico-diagnostiche e terapeutiche, e avvalendoci di un supporto psicologico e nutrizionale per migliorare il benessere globale della persona”.Â
La gestione formativa dell’Academy è curata dalla prof.ssa Mariabeatrice Principi con la collaborazione delle dottoresse Antonella Contaldo, Paola Dell’Aquila, Ilaria Ditonno e Diletta Lavigna e le nurse dedicate Teresa Sanità e Patrizia Poliseno, e Valeria Suriano come data entry per gli studi clinici della Gastroenterologia Universitaria del Policlinico di Bari. Il progetto è realizzato con il supporto di Celltrion Healthcare, azienda sudcoreana impegnata a promuovere la diffusione delle best practice dei Centri italiani di eccellenza nella diagnosi, trattamento e presa in carico delle malattie infiammatorie croniche intestinali, sostenendo un modello di formazione qualificata e condivisa, orientato al miglioramento continuo della qualità delle cure e al benessere del paziente.Â
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