(Adnkronos) – “La gestione clinica del trattamento dell’anemia severa nei pazienti con sindrome mielodisplastica a basso rischio cambia radicalmente con l’estensione dell’indicazione clinica del farmaco luspatercept”. Così Matteo Della Porta, responsabile Unità Leucemie e mielodisplasie, Humanitas Cancer Center Milano, commenta il via libera di Aifa – Agenzia italiana del farmaco all’estensione della rimborsabilità di luspatercept nei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindrome mielodisplastica a rischio molto basso, basso e intermedio. “Con questa nuova indicazione da parte di Aifa – osserva – possono essere trattati tutti i pazienti con queste caratteristiche fin dalla prima linea”. Â
Negli studi clinici, sottolinea l’esperto, “la terapia con luspatercept in prima linea per l’anemia trasfusione-dipendente ha dato tassi di risposta e durata del beneficio clinico significativamente superiori rispetto al farmaco di riferimento fino adesso che era l’eritropoietina ricombinante: un grande beneficio clinico per i nostri pazienti in termini di possibilità di risposta e durata della risposta stessa. Il trattamento dell’anemia severa nella sindrome mielodisplastica a basso rischio è fondamentale per i pazienti, non solo in termini di miglioramento della qualità di vita, ma anche in termini di miglioramento della prospettiva di vita, quindi della probabilità di sopravvivenza. Questo perché l’anemia severa è oggi riconosciuta come il fattore prognostico più importante, in senso negativo, per la vita dei malati di sindrome mielodisplastica”. Â
Un ulteriore beneficio clinico “riguarda gli aspetti logistici della gestione della malattia da parte di una popolazione di pazienti fragili e anziani – aggiunge lo specialista – Luspatercept è un farmaco che si somministra sottocute una volta ogni 3 settimane. La possibilità di raggiungere l’indipendenza dalle trasfusioni riduce in modo significativo la necessità di andare in ospedale e di avere lunghe attese per ricevere le terapie trasfusionali in modo regolare. L’innovazione terapeutica e la disponibilità per uso clinico sul territorio italiano all’interno del sistema sanitario nazionale di un farmaco innovativo come luspatercept – conclude – può dare un beneficio a tutto il tondo, sia dal punto di vista del miglioramento della qualità di vita che anche del miglioramento della prognosi della malattia per i nostri pazienti”.Â
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