COMUNICATO STAMPA – CONTENUTO PROMOZIONALE
Urbania (PU) 17.11.2025. Il Centro Studi Italiani di Urbania(PU) celebra il suo 40° anniversario con la pubblicazione di un volumetto illustrato che ne ripercorre la storia, dal 1985 a oggi: Una famiglia internazionale. Una scuola.La vicenda inizia miracolosamente con un piccolo seme “straniero” piantato nella terra del Montefeltro, che germoglia e cresce fino a raggiungere nel mondo chiunque voglia vivere l’Italia e imparare l’italianità. Quarant’anni di primati, dovuti a scelte coraggiose e innovative, facendo di necessità virtù.
“Quando ho fondato il Centro Studi Italiani, non avevo un budget, ma solo un’idea fissa: diffondere la lingua italiana e l’italianità nel mondo. Unico problema: non avevo mezzi economici, ma un “tesoretto” nascosto (piuttosto raro in questi tempi) ce l’avevo: sei figli piccoli!” Così racconta Carlo Amedeo Pasotto, fondatore e anima della scuola. “io non sono un imprenditore nato, l’ho dovuto fare per necessità. Sono un uomo di studi, innamorato dei nostri grandi di un tempo, validi per tutte le stagioni. Anche noi siamo figli del Rinascimento e crediamo nell’uomo e nei valori perenni”.
Urbania, l’antica Casteldurante, alle porte di Urbino, è un borgo immerso nel cuore del Montefeltro e del Rinascimento italiano. Una scelta obbligata per ragioni di famiglia, che si rivelò vincente per la diversità da tutte le altre scuole per stranieri, presenti nelle grandi città e nelle più famose città d’arte. Queste attirano il turismo di massa e folle di studenti; Pasotto, invece, non cerca le masse, ma la qualità da offrire con scelte opposte: un luogo dove il ritmo sia umano, dove si possa imparare vivendo, non solo studiando. “Le grandi città di tutto il mondo si assomigliano tutte:sono attraenti, ma anonime e dispersive (oltre che pericolose), ed è difficile relazionarsi con la gente del posto e parlare la loro lingua. A Urbania invece tutto è a misura d’uomo. Gli studenti vivono all’italiana con gli italiani; vanno al mercato, parlano con i vicini, partecipano alla vita cittadina… È così che si impara davvero l’italianità”.
Urbania è un laboratorio culturale unico. Gli studenti, ospitati nelle famiglie o in confortevoli appartamenti ammobiliati, respirano la quotidianità italiana, dai gesti della cucina al suono delle campane, dai saluti per strada alle feste e tradizioni locali. In questo contesto la lingua non è solo oggetto di studio, ma strumento di immersione e relazione, ed è la chiave di accesso a una cultura che è stata l’anima dell’Occidente.“La nostra è una scuola che si adatta allo studente, e non viceversa”, spiega Pasotto. “Solo così emergeranno i loro talenti. Il nostro metodo, che si ispira al modello rinascimentale del rapporto maestro-allievo, ha un tratto distintivo: la centralità della persona. La formazione non è solo didattica, ma culturale, umanistica”. Nel corso degli anni, il Centro Studi Italiani è diventato un piccolo universo di eccellenze, con programmi speciali dedicati all’arte e artigianato, design, moda, cucina, lirica, didattica dell’italiano… Quello lirico è unprimato di eccellenza che merita qualche parola. L’intuizione è stata geniale: corsi d’italiano specifici per cantanti lirici stranieri, abbinati con il perfezionamento del repertorio lirico italiano (con rinomati coach italiani), e infine il debutto davanti ad un pubblico italiano. In passato ci sono state collaborazioni di prestigio, mentre oggi il podio è tenuto dall’americano FIO (Festival Internazionale d’Opera) e dalla cinese “Lirica italiana per la Cina” (China Conservatory di Pechino).
I risultati dunque sono arrivati. Dopo il primo gruppo organizzato dalla Griffith University, che venne ad Urbania dall’Australia nel dicembre/gennaio 1985/1986, i tre cosi estivi del 1986 ebbero in totale 20 studenti. Evidentemente il gradimento ci fu, perché il secondo anno (1987) furono 153, distribuiti in cinque corsi (da maggio a settembre); 350 nel 1988 (in sette corsi, da aprile a settembre); 453 nel 1989; 520 nel 1990, con la scuola praticamente aperta tutto l’anno. A vent’anni dall’inizio (2005), gli studenti, in totale erano stati 8.149, ben più della popolazione di Urbania, e provenivano già da oltre 120 Paesi di tutto il mondo. Oggi, dopoquarant’anni, si è perso il conto; saranno almeno il triplo, perché nelfrattemposono state aperte anche le sedi di Milano e Genova.
La nuova generazione dei Pasotto partecipa al progetto, portando innovazione, tecnologia e strumenti digitali, mantenendo però intatto lo spirito artigianale e umano degli inizi. Il Centro sa cogliere anche le nuove istanze formative a livello globale.È stato predispostoun percorso formativo per gli immigrati (a costo zero per lo Stato), con propria metodologia didattica, propri libri di testo epropria piattaforma digitale per il conseguimento del livello linguistico A2 (necessario per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo) e B1 (necessario per ottenere la cittadinanza italiana). Si organizzano anche corsi in azienda per la formazione di manodopera stranierae anche per dirigenti di multinazionali. C’èpure interesseal Piano Mattei, per partecipare alla formazione di lavoratori nei loro Paesi d’origine. Spiega Pasotto:“Le imprese italiane hanno bisogno di manodopera qualificata e motivata. Noi formiamo persone che non imparano solo una lingua, ma uno stile di lavoro, un modo di pensare, un’etica professionale”.
Le collaborazioni internazionali del Centro sono in continua espansionee lasciano ben sperare Quella del Centro Studi Italiani è, in fondo, la storia di un’Italia che sa aprirsi al mondo restando sé stessa. Un’Italia che diffonde i propri saperi per trasmettere un modo di vivere, di lavorare, di pensare. E che, dopo quarant’anni, continua a evolversi nella continuità di fondo, mettendo sempre al centro l’uomo e l’umanità.
Note.
E’ disponibile su Amazon il nuovo libro del Carlo Amedeo Pasotto, pubblicato in occasione de 40 anni di attività del centro, dal titolo: Una famiglia internazionale – Una scuola.
Il testo racconta i primi 40 anni del “Centro Studi Italiani”. Personaggi famosi, esperienze uniche ed incredibili, avventure di chi vuol sapere di più sul Belpaese e la bella lingua di Dante.
Contatti:
Immediapress Per saperne di più, visita il sito www.centrostuditaliani.org
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