Fedriga: “Completare attuazione Missione 6 per dare a cittadini risposte dal territorio”

Fedriga: “Completare attuazione Missione 6 per dare a cittadini risposte dal territorio”

(Adnkronos) – “L’invito al 57esimo congresso nazionale del Sumai offre l’occasione di testimoniare, come presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’attenzione da parte del sistema delle Regioni verso le tematiche poste al centro dei lavori. Temi che assumono un rilievo ancor più determinante ove si consideri che siamo dinanzi a una nuova fase per il nostro Paese, rispetto alla quale siamo chiamati ad assicurare quegli interventi necessari ad attuare le riforme che sono state varate nell’ultimo periodo, con particolare riferimento ovviamente al Pnnr e con esso al tema della medicina territoriale e al nuovo ruolo della specialistica ambulatoriale”. Così Massimiliano Fedriga, presidente Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in un videomessaggio inviato al 57esimo Congresso nazionale Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal 9 al 13 novembre a Roma.  

“Risulta infatti quanto mai importante completare l’attuazione delle misure previste dalla Missione 6 del Pnrr per fornire al cittadino risposte da parte del territorio, a partire dal domicilio del paziente – ha poi aggiunto Fedriga – Ricordo l’importante traguardo raggiunto con il decreto 77 del 23 maggio del 22, con cui si è provveduto a definire gli standard organizzativi, qualitativi e tecnologici dell’assistenza territoriale a cui le Regioni stanno dando attuazione con grande impegno, nonostante innegabili difficoltà legate alla carenza di personale. In questo contesto una funzione centrale è affidata alla specialistica ambulatoriale, chiamata a fornire diagnosi e trattamenti specializzati a pazienti affetti da una vasta gamma di condizioni, garantendo l’accesso a cure specialistiche di alta qualità in modo tempestivo ed efficace”.  

“E’ evidente che per rispondere alle sfide che il sistema sanitario deve affrontare occorre un approccio strategico e integrato volto a delineare un modello programmatorio organizzativo dell’assistenza territoriale – ha evidenziato – La programmazione, il fabbisogno e la progettazione sono pertanto leve fondamentali per costruire un sistema sanitario più efficace, equo e sostenibile che tenga conto dei bisogni dei cittadini, della sostenibilità finanziaria e della qualità delle cure. A riguardo, lo scorso 9 settembre la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee di indirizzo per l’attività oraria da rendere da parte dei medici del ruolo unico di assistenza primaria nelle Case di comunità in attuazione del Dm 77 e della Cn 1921 del 4 Aprile 24. Scopo del documento è quello di delineare delle prime indicazioni operative per la definizione delle attività e rapporto orario che i medici del ruolo unico di assistenza primaria sono chiamati a svolgere all’interno delle Case della comunità hub e spoke, riconosciute dalle Regioni in favore di tutta la popolazione di riferimento previsto dal nuovo modello di assistenza territoriale”.  

Le Case di comunità “diventano luogo di riferimento dell’assistenza territoriale – ha spiegato Fedriga – In esse si concretizza il principio della sanità di prossimità, con un’attenzione particolare alla presa in carico delle persone con patologie croniche, fragilità e bisogni sociosanitari complessi. I medici del ruolo unico inseriti in équipe multiprofessionali condividono informazioni e piani di cura attraverso strumenti interoperabili come il fascicolo sanitario elettronico e la piattaforma di telemedicina. L’obiettivo è superare la frammentazione tra i vari setting assistenziali, garantendo continuità, tempestività e presa in carico proattiva. Occorre poi investire anche nella valorizzazione delle professioni sanitarie e migliorare l’attrattività e la gestione dei carichi di lavoro affinché le figure mediche assumano sempre più un ruolo centrale sul territorio quale punto di riferimento per il cittadino. Pertanto, lo scorso 17 aprile la Conferenza ha approvato e inviato al Governo un documento di analisi e proposte in tema di personale del Ssn, con l’auspicio che possa costituire la base per una strategia nazionale condivisa”.  

“Tale documento, che ha l’obiettivo di voler stimolare un confronto istituzionale costruttivo e di promuovere misure normative, organizzative e contrattuali coerenti con le reali esigenze del sistema – ha proseguito – propone un’analisi aggiornata delle principali criticità e un insieme articolato di proposte strategiche di riforma e di interventi operativi. Traguardi per i quali occorre un approccio multiprofessionale e interdisciplinare. In questo contesto si colloca sicuramente l’Accordo collettivo nazionale per la specialistica ambulatoriale per gli oltre 20.000 professionisti medici specialistici ambulatoriali, sottoscritto nel 2024, che costituisce senza dubbio un passo significativo verso il rafforzamento del Ssn e l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria specialistica in Italia. Stiamo lavorando per la nuova tornata contrattualistica, quella dal 2022 al 2024”.  

“Come noto, abbiamo approvato l’Atto di indirizzo inerente agli accordi collettivi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i medici specialisti ambulatoriali, veterinari e altre professioni sanitarie. Riteniamo ci siano, dunque – ha concluso Fedriga – le condizioni affinché la trattativa con le organizzazioni sindacali possa portare con celerità alla sottoscrizione dell’accordo per il triennio 2022-2024, rinviando alla successiva tornata contrattuale 2025-2027 i temi di maggiore complessità”. 

salute

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