(Adnkronos) – Il 'burnout' è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale che insorge quando ci si sente sopraffatti e incapaci di far fronte alle richieste. Nei caregiver – i familiari che assistono i propri cari non autosufficienti, disabili o con una malattia cronica – questa condizione può manifestarsi dopo mesi o anni di assistenza continua, specialmente se non si ha la possibilità di prendersi delle pause. Nella maggior parte dei casi si tratta di figli o coniugi che si occupano quotidianamente di un parente, spesso per lunghi periodi e senza un compenso economico. "In Italia, secondo l’Istat, si stimano oltre 7 milioni di caregiver familiari. Il loro ruolo è prezioso per il benessere della persona assistita e per l’intero sistema sanitario. Tuttavia, proprio questa responsabilità costante, spesso svolta in solitudine, può diventare fonte di stress e disagio". Lo sottolinea il sito anti-bufale della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) 'Dottore ma è vero che…?' in un approfondimento dedicato.  La sindrome da burnout comprende: stanchezza cronica; disturbi del sonno; ansia; irritabilità ; senso di colpa; isolamento sociale; nei casi più gravi, depressione. Chi sono i soggetti più a rischio? "Sono più esposti al rischio di burnout i caregiver che si identificano completamente con il ruolo di assistenza, trascurando la propria vita personale e sociale. In particolare, le donne oltre i 60 anni – precisano gli esperti – che assistono a tempo pieno il coniuge in fase avanzata di malattia rappresentano la categoria più vulnerabile. Spesso non ricevono supporti esterni, hanno problemi di salute e vivono situazioni familiari complesse. Anche le figlie con molte responsabilità , che non convivono con il malato ma se ne occupano regolarmente, possono sperimentare un forte stress". Come si può prevenire il burnout? "Per prevenire il burnout è importante riconoscere i propri limiti e non trascurare il proprio benessere. Parlare con una persona fidata aiuta sicuramente a condividere lo stress ma in caso di sintomi molto impattanti è importante rivolgersi a uno specialista – consigliano gli specialisti – In generale, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto: suddividere i compiti e stabilire una routine sostenibile rende più gestibile l’impegno. È utile informarsi sulla malattia del proprio caro per affrontare meglio le difficoltà e accettare che, a volte, potrebbe servire un supporto esterno. Infine, non dimenticare di prendersi del tempo per sé stessi, alimentarsi bene e riconoscere anche i sentimenti negativi, senza colpevolizzarsi".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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