Marcell Jacobs e le Nike Maxfly “miracolose”?

di Valentina Moro
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  • Accade alle Olimpiadi Tokyo 2020, le Nike Maxfly  “miracolose” indossate da Marcell Jacobs “incriminate per eccessiva velocità”. A causa della tecnologia avanzata che, prevede l’inserimento di una piastra in carbonio che facilita il movimento del piede. Il centometrista ha conquistato l’oro alla finale dei cento metri, aggiudicandosi il titolo di campione della disciplina con un tempo di 9,80 secondi. Si riaccende la polemica già in corso da due anni, sulle così ribattezzate “scarpe magiche” che, fanno scatenare l’ira dei testimonial dei principali brand. Per l’allenatore di Jacobs, Paolo Camossi che, lo segue dal 2015, le MaxFly “potrebbero lievemente svantaggiare in fase di accelerazione e avvantaggiare in fase finale. Raggiungendo forse uno status di compensazione”.

Commenti degli atleti sulle Nike Maxfly “miracolose” di Jacobs.

È Karsten Warholm, testimonial Puma, a definire le Nike Maxfly “spazzatura“, “degli assurdi tranpolini che tolgono ogni credibilità all’atletica leggera” per lui potrebbero essere giustificate nel mezzofondo ma, non nelle competizioni di velocità.
Usain Bolt, anch’esso testimonial Puma commenta in questo modo: ” ridicolo che a certi atleti venga offerto un vantaggio così iniquo per andare più forte degli altri”.

La stampa internazionale su Jacobs.

La stampa USA e UK, ci ha ricamato abbondantemente sulla vittoria dell’oro nei 100 metri di Marcell Jacobs. Presto soprannominato “Atleta sconosciuto“. Sui social si sbizzarriscono ancor di più, con una spolverata di ironia e nutrendo forti dubbi sulla naturalezza della vittoria. “Vittoria shock di Jacobs”  è il titolo omologato con cui sfilano nelle edicole americane, Times, Guardian e Washington Post. Trova spazio per citare Usain Bolt, il Boston Globe che titola: “Dal nulla al trono di Bolt“. Riferendosi al fatto che “nessuno dei suoi rivali conoscesse da prima il nuovo campione olimpico”. Infatti, il Globe cita l’americano Fred Kerley, arrivato secondo alla finale che, dice di “Non sapere assolutamente nulla di questo Jacobs”. Ma, vista la sua breve presenza nei 100 metri (da appena un anno), considerando la pausa Covid, viene da se che, non ha mai avuto occasione di incontrare Jacobs.
È il Washington Post a scrivere che: “soltanto i tifosi più fanatici di atletica avessero sentito parlare di Marcell Jacobs”.

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